UPPER ROOM

Desiderare la presenza di Dio

Come la cerva desidera i corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, Dio. L’anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente; quando verrò e comparirò in presenza di Dio?                     

Salmo 42:1-2

 

L’inizio ben noto del Salmo 42 ci ricorda che gli esseri umani sono stati creati per invocare la presenza di Dio. L’immagine della cerva indifesa aiuta a rendere la scena più commovente e poetica. La cerva, sola al ruscello, è nervosa e si sente in pericolo. L’urgenza della sete la porta verso l’acqua, ma è proprio l’atto di bere a metterla in una posizione fisicamente vulnerabile. Prima di un sorso, quindi, la cerva grida e latra per spaventare qualsiasi malintenzionato predatore e per cercare l’aiuto di amici che si trovano nei dintorni. Il salmo ci esorta a invocare il Creatore dal profondo del nostro essere e a riconoscere la necessità che il Dio vivente agisca per noi. La nostra esistenza è legata alla volontà creativa di Dio ma, naturalmente, desiderare di vedere letteralmente la faccia di questo immenso e straordinario Essere potrebbe avere pericolose e involontarie conseguenze. Come avverte Esodo 19, una completa esperienza della diretta presenza di Dio è al di là della capacità umana. La preghiera, come rilevato nel Salmo 42, media opportunamente il nostro impegno con Lui. Certo, esistono confini fra gli esseri umani e Dio, ma se lo invochiamo, possiamo essere sicuri che Lui ci ama e vuole essere in relazione con noi.

Kimberly Orr

World Editor and Publisher, The Upper Room

La pace sia con te 

Leggiamo: Giovanni 20:19-23

Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio.

Matteo 5:9 

 

Fin da piccolo mia madre mi ha parlato di un Gesù che osava prendersi cura degli altri e pronunciarsi contro il male, la violenza e l’ingiustizia. Nella lettura odierna dal Vangelo secondo Giovanni, il Cristo risorto saluta i suoi discepoli e li rafforza con la sua presenza. Disse loro: «La pace sia con voi!». 

Quando Gesù è venuto come Principe di Pace, ci ha insegnato che solo lavorando per la giustizia nelle nostre comunità e nel mondo, si possono trasformare i conflitti e le discordie in armonia. Gesù ha costruito dei ponti tra le divisioni razziali, e ha cercato di mettere in relazione tutte le persone. Sognava di formare una famiglia globale, il Regno di Dio. 

Serve uno spirito di comprensione più profondo tra le persone, se vogliamo una pace reale e duratura. Instauriamo la pace sulla terra e la benevolenza tra gli esseri umani grazie ai nostri atti di amore. Quando doniamo ciò che possiamo a chi è nel bisogno, testimoniamo al mondo la buona notizia del Principe di Pace.  

 

PREGHIERA

Dio d’amore, riempi i nostri cuori di pace, contentezza e coraggio, mentre lavoriamo per costruire il tuo Regno. Ti preghiamo come Gesù ci ha insegnato: «Padre nostro… » Amen.   

 

Pensiero del Giorno

Ogni atto d’amore è un mattone per il Regno di Dio. 

S. Thevanesan (New York, Stati Uniti) 

Bene intenzionato

Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar, vicina al podere che Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe; e là c’era la fonte di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte. Era circa l’ora sesta.

Giovanni 4:5-6

In Giovanni 4 Gesù fa incontrare le vite di due donne, Rachele e la Samaritana, separate da più di 1500 anni, intorno al pozzo di Giacobbe, nel mezzo di un caldo giorno in Samaria, per rivelare qualcosa di cruciale sul suo ministero e la sua missione (Genesi 29 e Giovanni 4:1-26). Come nuovo Giacobbe e vero sposo di Israele (Giovanni 3:29), Gesù si mostra al di sopra dei piccoli litigi familiari. Rileva invece la fondamentale umanità della donna che aveva di fronte. Era una persona che, come Rachele, aveva atteso per troppo tempo che un vero amore la trovasse. Gesù la vede come una persona capace di una profonda conversazione, e di dignità e amore: questa è una “buona novella” e l’“acqua viva” di Gesù (Giovanni 4:10-11). Nel cammino della nostra vita, per la grazia che Gesù ci offre attraverso lo Spirito Santo, possiamo tentare di mantenere le nostre vite dedicate a portare l’acqua della dignità e dell’amore disinteressato a quelli intorno a noi. L’esempio di Gesù che si eleva al di sopra delle discussioni senza fine per vedere veramente e ascoltare con attenzione divina le persone che incontriamo è cruciale per “un tempo come questo” (Ester 4:14). 

Kimberly Orr
World Editor and Publisher
The Upper Room

Bene intenzionato

Giunse dunque a una città della Samaria, chiamata Sicar, vicina al podere che Giacobbe aveva dato a suo figlio Giuseppe; e là c’era la fonte di Giacobbe. Gesù dunque, stanco del cammino, stava così a sedere presso la fonte. Era circa l’ora sesta.

Giovanni 4:5-6

In Giovanni 4 Gesù fa incontrare le vite di due donne, Rachele e la Samaritana, separate da più di 1500 anni, intorno al pozzo di Giacobbe, nel mezzo di un caldo giorno in Samaria, per rivelare qualcosa di cruciale sul suo ministero e la sua missione (Genesi 29 e Giovanni 4:1-26). Come nuovo Giacobbe e vero sposo di Israele (Giovanni 3:29), Gesù si mostra al di sopra dei piccoli litigi familiari. Rileva invece la fondamentale umanità della donna che aveva di fronte. Era una persona che, come Rachele, aveva atteso per troppo tempo che un vero amore la trovasse. Gesù la vede come una persona capace di una profonda conversazione, e di dignità e amore: questa è una “buona novella” e l’“acqua viva” di Gesù (Giovanni 4:10-11). Nel cammino della nostra vita, per la grazia che Gesù ci offre attraverso lo Spirito Santo, possiamo tentare di mantenere le nostre vite dedicate a portare l’acqua della dignità e dell’amore disinteressato a quelli intorno a noi. L’esempio di Gesù che si eleva al di sopra delle discussioni senza fine per vedere veramente e ascoltare con attenzione divina le persone che incontriamo è cruciale per “un tempo come questo” (Ester 4:14). 

Kimberly Orr
World Editor and Publisher
The Upper Room

Attraversando il Giordano

Gesù se ne andò di nuovo oltre il Giordano, dove Giovanni da principio battezzava, e là si trattenne. Molti vennero a lui e dicevano: «Giovanni, è vero, non fece nessun segno miracoloso; ma tutto quello che Giovanni disse di quest’uomo, era vero». E là molti credettero in lui.

Giovanni 10: 40-42 

In questo passaggio della Scrittura l’apostolo Giovanni registra un dettaglio spesso trascurato. Nel viaggio finale di Gesù verso Gerusalemme, Giovanni dice che Gesù attraversa il fiume Giordano nel luogo dove Giovanni il Battista lo aveva incontrato qualche anno prima. Con Gesù che passa il Giordano e s’inoltra in territori maggiormente soggetti ai romani, invece di restare al sicuro e soggiornare fra i suoi compatrioti giudei, si cristallizza la missione globale e d’intercessione fra il popolo di Israele, Gesù e la chiesa.

Nella Bibbia attraversare le acque simbolizza la nascita di qualcosa di nuovo: un nuovo popolo del patto (Esodo 14:21-25, Giosuè 3), un nuovo avvento di Dio (Marco 1:9-19) e ora una missione rinnovata “andate per tutto il mondo, predicate il vangelo a ogni creatura” non solo a coloro che vedono, credono, e fanno come noi. John Wesley, uno dei fondatori del movimento Metodista, parafrasò questa chiamata con le parole “il mondo è la mia parrocchia”. Mentre andiamo verso i mesi centrali del 2023, avremo il coraggio di guadare nelle profondità dell’amore e della grazia di Dio, di seguire Gesù “attraverso il Giordano”?  Ricordiamoci del nostro battesimo e rinnoviamo l’impegno per la nostra missione evangelica nel mondo.

 

Kimberly Orr,
World Editor and Publisher
The Upper Room

Reggilibri

Leggiamo: Ecclesiaste 4:9-12

Portate i pesi gli uni degli altri e adempirete così la legge di Cristo.

Galati 6:2

Mi piace ascoltare il coro della nostra chiesa quando ci guida durante i canti del culto. Per me sono anche un segno visibile di ciò che la preghiera può fare. Anni fa, mio marito cantava nel coro. Si trovava accanto a un signore anziano che aveva problemi a camminare e che alcune volte non riusciva a stare in piedi. Accanto a quest’uomo c’era un giovane, nostro buon amico. Quando il coro era in piedi per cantare, mio marito e questo ragazzo lo reggevano, pronti a prenderlo in caso le sue gambe avessero ceduto. Ogni volta che cantavamo durante il culto, guardavo i tre uomini alzarsi e sedersi tutti assieme. Ancora oggi li immagino quando prego per la mia famiglia, i miei amici, i miei vicini e il mio paese. Ringrazio Dio per le persone che mi sostengono con le loro preghiere, aiutandomi quando vacillo. Questo mi è di grande conforto.

PREGHIERA

Dio amorevole, ti ringraziamo per tutti coloro che ci accompagnano nel viaggio della vita. Rendici consapevoli di tutti quelli che ci circondano e che hanno bisogno di essere sostenuti sia con la preghiera che con atti di compassione. Amen.

Pensiero del Giorno

Le mie preghiere possono aiutare a rafforzare la fede degli altri.

Andrea Doering (New York, Stati Uniti)

Aver cura dei nostri doni

Quando [i magi] videro la stella si rallegrarono di grandissima gioia. Entrati nella casa videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi lo adorarono e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra.

Matteo 2:10-11

Il punto culminante della storia dei magi è quando i viandanti si inginocchiano davanti a Gesù in preghiera e presentano i loro doni. Molti sermoni sono stati pronunciati e molti testi sono stati scritti sull’identità dei magi e sul possibile significato dei doni. Voglio invitarvi a concentrarvi sul semplice fatto che i doni sono arrivati nella piccola casa di Betlemme sani e intatti. Di sicuro occorse molta cura e attenzione per proteggere quei doni preziosi durante il lungo viaggio. Nel periodo dell’Epifania celebriamo non solo i doni dei magi ma anche i doni dello Spirito Santo al popolo di Dio. Sono doni per costruire il corpo di Cristo e per l’opera dell’evangelo di ristabilimento e di riconciliazione nel mondo. A ogni discepolo di Cristo sono stati dati doni e capacità che siamo chiamati a nutrire, proteggere ed usare mentre presentiamo noi stessi come sacrificio vivente a Dio (Romani 12:1). In questo periodo possa Dio «provvedere abbondantemente a ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza, in Cristo Gesù» (Filippesi 4:19). 

Kimberly Orr
World Editor and Publisher,
The Upper Room

Avvicinatevi

Leggiamo: Giacomo 4:1-10

Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi.

Giacomo 4:8

Quando ero bambino, notavo che i miei genitori e i membri della mia famiglia pregavano e lodavano Dio solo durante le feste religiose o nei momenti difficili. Andavamo in chiesa un paio di volte al mese, e c’era molta distanza tra la vita della chiesa e la vita domestica: raramente l’una era coerente con l’altra.

Una volta cresciuto, ho capito che questo modo di fare non aveva senso. Come possiamo trattare Dio che ci offre la vita con questa indifferenza, e rivolgerci a lui solo nei momenti di bisogno o durante le festività? Maturando nella fede, ho imparato che più dedichiamo tempo a Dio, più ci avviciniamo a lui. Dio merita tutta la nostra attenzione, non solo in certe occasioni. La lettera di Giacomo dice: «Avvicinatevi a Dio, ed egli si avvicinerà a voi». Non è necessario aspettare che qualcosa vada male per cercare Dio. Possiamo impegnarci a stare vicino a lui in ogni momento, e avremo la pace.

PREGHIERA

O Signore, in un mondo pieno di distrazioni, tieni aperti i nostri occhi, affinché troviamo la pace e la salvezza che vengono da te. Amen.

Pensiero del Giorno

Starò vicino a Dio nei momenti positivi e nei momenti di difficoltà.

Zach Schaar (Ohio, Stati Uniti)

Aver cura dei nostri doni

Quando[i magi] videro la stella si rallegrarono di grandissima gioia. Entrati nella casa videro il bambino con Maria, sua madre; prostratisi lo adorarono e, aperti i loro tesori, gli offrirono dei doni: oro, incenso e mirra.

Matteo 2:10-11

 

Il punto culminante della storia dei magi è quando i viandanti si inginocchiano davanti a Gesù in preghiera e presentano i loro doni. Molti sermoni sono stati pronunciati e molti testi sono stati scritti sull’identità dei magi e sul possibile significato dei doni. Voglio invitarvi a concentrarvi sul semplice fatto che i doni sono arrivati nella piccola casa di Betlemme sani e intatti. Di sicuro occorse molta cura e attenzione per proteggere quei doni preziosi durante il lungo viaggio. Nel periodo dell’Epifania celebriamo non solo i doni dei magi ma anche i doni dello Spirito Santo al popolo di Dio. Sono doni per costruire il corpo di Cristo e per l’opera dell’evangelo di ristabilimento e di riconciliazione nel mondo. A ogni discepolo di Cristo sono stati dati doni e capacità che siamo chiamati a nutrire, proteggere ed usare mentre presentiamo noi stessi come sacrificio vivente a Dio (Romani 12:1). In questo periodo possa Dio «provvedere abbondantemente a ogni vostro bisogno secondo la sua ricchezza, in Cristo Gesù» (Filippesi 4:19). 

 

Kimberly Orr

World Editor and Publisher,

The Upper Room

Modi inattesi

 

Leggiamo: 1 Corinti 10:31–33

Paolo scrisse: “così come anch’io compiaccio a tutti in ogni cosa, cercando non l’utile mio ma quello dei molti, perché siano salvati.”

1 Corinti 10:33

 

Mi sentivo smarrita. Ero certa di aver scelto la scuola sbagliata e passavo ore a cercare di convincere mia madre che dovevo trasferirmi o tornare a casa. Pregavo ogni giorno per ricevere un segno che mi dicesse di andarmene. Decisi comunque di restare un altro semestre, con una nuova compagna di stanza. Durante la prima settimana dei corsi, la mia compagna iniziò ad aprirsi con me. Mi disse di avere difficoltà a credere, e di aver notato la mia forte fede in Cristo. Era convinta che Dio mi avesse messa nella sua vita per aiutarla a cercare una relazione personale con Cristo. 

 

Spesso ci aspettiamo che Dio risponda alle nostre preghiere nel modo in cui vogliamo noi. In quel momento invece, mi sono resa conto che mentre pregavo e chiedevo a Dio di darmi un nuovo inizio, Dio lo stava già facendo, ma in modo diverso da come avevo immaginato. Ero talmente preoccupata di trovare appagamento in ciò che mi circondava da dimenticare che la gioia può essere trovata solo in Cristo. Il mio scopo di cristiana è condurre altri a Gesù, non importa dove mi trovi. 

 

PREGHIERA

Oh Dio, fissa i nostri cuori in te, così che ogni nostro agire sia nel tuo nome e per la tua gloria. Amen.

PENSIERO DEL GIORNO

La risposta di Dio alle mie preghiere può essere diversa da ciò che mi aspettavo. 

 

Savannah Ashley Smith (Carolina del Nord, Stati Uniti)