Ancora una volta la violenza cieca e bruta ha colpito: un giovane italiano di origine capoverdiana, Willy Monteiro Duarte è stato massacrato di botte da un branco di 4 persone. Non è ancora chiaro se tale violenza abbia l’aggravante razziale, ma è e rimane un atto di violenza gratuita in cui la vita umana non ha nessun valore!
Alla base di questa azione violenta vi è un atteggiamento culturale i cui valori sono profondamente lontani da quelli dell’Evangelo e che, quindi, non dovrebbero contraddistinguere un paese che si dichiara, per la maggioranza, cristiano. Per questo condanniamo questo atteggiamento culturale e le azioni violente che lo contraddistinguono!
Pubblichiamo di seguito un’intervista rilasciata dal pastore metodista Massimo Aquilante, in passato presidente FCEI e presidente dell’OPCEMI.
Intorno alla vicenda si è scatenato un bailamme mediatico e sui social senza precedenti. E dallo sdegno e dall’indignazione sacrosanti dopo il massacro di un ragazzo però si è anche andati molto oltre, con l’hate speech e una rappresentazione probabilmente stereotipata del territorio in cui il fatto è successo. Una caccia alle streghe che sembra in qualche modo in linea proprio col crimine violento dal quale prende le mosse.
“In paese hanno chiuso i negozi in segno di lutto, è partita una sottoscrizione e stasera ci sarà una fiaccolata, alla quale parteciperemo come comunità protestante – continua Aquilante -. Di certo, mentre non mi sento che esista un allarme specifico a Colleferro, che non è affatto un luogo invivibile, il territorio nel suo insieme, da Artena a Lariano e Velletri, presenta varie questioni sociali”. Quei problemi che spesso si trasformano in “degrado” nei titoli dei giornali, forse anche nell’immaginario collettivo. Ma che atmosfera c’è oggi, in paese?
“Il fatto in sé ha choccato tutti, c’è molto sdegno ma anche una nuova consapevolezza, con molte persone che si pongono domande di sostanza: che cosa sono diventate le nostre città?”, prosegue il pastore.