I Metodisti

Sono una grande famiglia di chiese protestanti originata nell’Inghilterra del 1700 da un movimento di risveglio all’interno della Chiesa anglicana, che è poi cresciuto in ogni parte del mondo fino a contare oggi circa 80 milioni di membri.

Devono il loro nome allo scherno con cui veniva additato un piccolo gruppo di studenti di Oxford guidato dai fratelli Charles e John Wesley, che si riuniva per lo studio della Scrittura e l’esercizio della preghiera comune, cui si affiancava il soccorso ai poveri e l’assistenza spirituale ai carcerati e agli infermi con una scansione metodica e regolare delle attività. Oltre a guadagnarsi il nomignolo di metodisti, il gruppo venne ironicamente chiamato il Club dei santi. In breve tempo, John e Charles Wesley sarebbero divenuti gli iniziatori di un rinnovato modo di vivere la fede cristiana ed essere chiesa.

Sviluppo e organizzazione

Straordinario fu il genio organizzativo di John, certamente una delle chiavi del successo del metodismo: John suddivise le “società” in piccoli gruppi (classi) di preghiera, studio della Parola e attività di soccorso, ciascuno affidato alla cura di un conduttore, uomo o donna, poi tutti riuniti nel culto e nella celebrazione della Santa Cena. Creò una rete di collegamento fra tutte queste realtà configurandola in circuiti; l’unità (connexion) venne assicurata da un organo democratico centrale, la Conferenza.

I Wesley furono affiancati da credenti di specchiata condotta come predicatori laici, uomini e donne: un’istituzione che ad oggi è uno dei vanti del metodismo.

La prima cappella metodista si aprì a Kingswood, fra i minatori. Intorno al 1760 due predicatori laici irlandesi, Thomas Coke e Francis Asbury portarono la predicazione metodista nel Nuovo Mondo. Pochi anni dopo prenderà avvio la storia della Chiesa Metodista Episcopale, la cui eredità è confluita nella odierna United Methodist Church.

Allo sviluppo  del metodismo in ogni parte del mondo contribuì anche il canto, grazie al talento poetico di Charles, che tradusse tutti gli aspetti della fede cristiana nelle tipiche accentuazioni metodiste in un’innologia di oltre 9.000 testi, cantati secondo uno stile nuovo: oltre il classico corale protestante e l’antica salmodia anglicana, utilizzò melodie vitali e ricche di pathos, adatte alla sola voce umana; l’armonizzazione seguì nell’Ottocento, mantenendo il carattere duttile delle melodie, capace di contaminarsi con altre culture e così offrendo inni per tutti i tempi e per tutti coloro che aspirano a un mondo rinnovato. Un esempio odierno lo abbiamo nell’inno “We shall overcome”, il cui nucleo originario fu composto da un pastore metodista afro-americano. Si deve ad un missionario metodista anche l’inno Nkosi Sikelel’ iAfrika, adottato dal Sudafrica post apartheid di Nelson Mandela, pure educato in ambiente metodista.

Diffusione nel mondo

Le Chiese metodiste sono oggi presenti in 87 realtà nazionali e sono associate nel Consiglio mondiale metodista (WMC). In Europa, le Chiese metodiste collaborano nello European Methodist Council (EMC). Un’emanazione del WMC è la World Methodist Historical Society, un Istituto di studi storici con archivi per la preservazione dei documenti, retto da studiosi che offrono la propria opera gratuitamente. Le Chiese metodiste reggono 38 Facoltà di studi teologici ed un numero infinito di scuole, ospedali ed altre istituzioni assistenziali in ogni continente, con una forte espansione soprattutto in Africa ed Asia.

LINK

World Methodist Council
www.worldmethodistcouncil.org

European Methodist Council
www.methodist.eu

The Methodist Church in Britain
www.methodist.org.uk

The United Methodist Church
www.umc.org

World Council of Churches
www.oikoumene.org

Conference of European Churches
www.ceceurope.org