Da Riforma – 13 maggio 2020
Dire no alla discriminazione con una consapevolezza diversa: ora sappiamo tutti che cosa significa vivere ai margini, isolati, esclusi. 17 maggio giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia
Anche quest’anno il 17 maggio vengono ricordate le vittime dell’omofobia e della transfobia in occasione della giornata internazionale. Particolarmente intenso il versetto scelto: «Non c’è qui né Giudeo né Greco; non c’è né schiavo né libero; non c’è né maschio né femmina; perché voi tutti siete uno in Cristo Gesù» (Galati 3, 28).
Racconta Innocenzo Pontillo, del progetto Gionata: «La pandemia che stiamo vivendo ha influenzato tutta la nostra vita, azzerando la vita comunitaria e ci ha costretto a chiederci anche il senso del nostro cammino di fede. In questi mesi in cui siamo stati a casa, ognuno di noi ha potuto ripensare al proprio cammino spirituale: come poteva essere comunitario non potendo più frequentare una comunità? Anche le veglie, che sono sempre state iniziative delle comunità, hanno dovuto essere ripensate».
I credenti Lgbt sparsi su tutto il territorio nazionale, che utilizzano normalmente gli incontri virtuali e le tecnologie per potersi ritrovare e confrontare, hanno messo a disposizione delle varie comunità le conoscenze nel settore. Sono state avviate conferenze bibliche settimanali a cui hanno partecipato pastori, pastore, sacerdoti e membri di chiese o simpatizzanti per riflettere sulla Parola. Conferma Innocenzo: «È stato bellissimo poter ritrovare una comunità, decisamente assortita per provenienza e confessione religiosa. Ognuno ha portato la sua storia e abbiamo ritrovato il senso del nostro incontrarsi. Le veglie proseguiranno questo cammino, questo percorso avviato. In questa settimana sono proposti vari momenti di riflessione, preghiera, testimonianze».
Incontri virtuali in cui si ribadirà ancora una volta il NO all’omofobia, alle discriminazioni. Le veglie di quest’anno nascono anche da una consapevolezza diversa: tutti infatti ora sappiamo che cosa significa vivere ai margini, isolati. «Normalmente quando parliamo di persone ai margini è come se affrontassimo la teoria dell’argomento – aggiunge Innocenzo Pontillo – Invece il coronavirus ha fatto vivere a ognuno e ognuna di noi la sensazione di sentirci ai margini, lontani ed esclusi: tutti indistintamente, qualsiasi fosse il nostro censo, la nostra età, la nostra posizione geografica. Una persona gay, lesbica, trans vive questa discriminazione per qualcosa che non ha fatto, ma per qualcosa che è, perché è Dio che ha voluto così, in questo arcobaleno della nostra umanità. Quest’anno vorremmo riflettere quindi utilizzando l’online, tutti possono essere protagonisti: basta un clic per ascoltare le riflessioni, partecipare e portare la propria partecipazione alle veglie di preghiera».
Ecco allora qualche indicazione: sul sito www.gionata.org si trova l’elenco degli appuntamenti, segnaliamo in particolare oggi mercoledì 13 maggio alle 18, su Radio Stonata, nel programma “Il diario di Gionata” si parla di “Veglie per il superamento dell’omofobia. Dal veto all’accoglienza” con i cristiani Lgbt del gruppo Ali d’aquila e il pastore Peter Ciaccio della chiesa valdese di Palermo (info qui).
Domani, giovedì 14 maggio alle 19, in diretta Facebook, il comitato organizzatore delle veglie per il superamento dell’omotransfobia di Palermo ha previsto una preghiera collettiva coinvolgendo oltre venti realtà palermitane, tra cui la chiesa valdese locale (per partecipare clicca qui).
Domenica 17 si terranno varie veglie di preghiera ecumeniche, da Milano a Genova, dall’Emilia Romagna a Trieste.
Per quanto riguarda le iniziative delle chiese battiste, metodiste e valdesi, come ogni anno la commissione bmv Fede e Omosessualità ha predisposto la liturgia scaricabile dal sito www.chiesavaldese.org. Inoltre, spiega Daniela Di Carlo, pastora della chiesa valdese di Milano e coordinatrice della componente valdese e metodista, domenica 17 maggio si celebrerà un culto preparato dalla Commissione, trasmesso sui social di Radio Beckwith evangelica alle ore 11.00, con la partecipazione dello studente in teologia Pier Giovanni Vivarelli.
Inoltre, durante il consueto culto domenicale su ZoomWorship Daniela Di Carlo spiegherà il significato della giornata e Luciano Lattanzi dedicherà una preghiera alle vittime di omo/transfobia.
«Tutte le nostre chiese locali – spiega Di Carlo – hanno ricevuto la liturgia e le note omiletiche e si spera che anche localmente sia possibile moltiplicare questi spazi di riflessione contro le discriminazioni legate al genere e all’orientamento sessuale. Non è stato per ora possibile organizzare, come avevamo pensato, una veglia ecumenica nazionale vista la diversità dei cammini intrapresi sin qui. Siamo però certi che presto arriverà il tempo nel quale sia possibile».
Un altro appuntamento è quello di Torino, dove (spiega Sophie Langeneck, pastora della chiesa valdese) «da diversi anni si organizza una serata pubblica contro l’omo-transfobia, che non è esattamente una veglia di preghiera, ma un momento di riflessione, anche biblica, con diverse associazioni e chiese presenti in città». Quest’anno, nell’impossibilità di incontri dal vivo, si è pensato di organizzare, insieme ad associazioni tra cui il gruppo di cristiani lgbt Pozzo di Sicar di Torino, il coro lgbtqiae (Qoro) e membri di altre chiese, una serata online, che si svolgerà domenica 17 alle 20,30 utilizzando la piattaforma Google Meet. Tutti possono partecipare con i propri dispositivi (computer, smartphone, ma anche il telefono fisso), seguendo le informazioni sulla pagina Facebook e sul sito Internet della chiesa valdese.
La serata si svolgerà, spiega Langeneck, «a partire dal versetto scelto per quest’anno, sul tema della richiesta di asilo per persone lgbt provenienti da Paesi in cui sono perseguitate per questo. Avremo momenti di testimonianza, interventi di esperti, la meditazione biblica curata dalla pastora Maria Bonafede e intermezzi musicali offerti come di consueto dal Qoro. Per informarsi e prepararsi a questa giornata, da ieri vengono diffusi sui social dei vari soggetti partecipanti video e infografiche».
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