Vince il concorso indetto dal Comune, “Premia il tuo verde”, con il numero più alto di preferenze
All’inizio del 2016, con un progetto finanziato dall’otto per mille valdese e il contributo dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (Opcemi), la chiesa metodista di Milano ha avviato sul proprio tetto un interessante esperimento di orto-giardino urbano, concretizzando un’idea che era “in gestazione” già da alcuni anni (ne avevamo parlato qui).
Nel tempo questo spazio è diventato luogo di educazione ambientale per grandi e piccoli, ma anche risorsa alimentare, e infine prezioso luogo di incontro, in tempi in cui la pandemia impediva di usare gli spazi al chiuso: per un certo periodo, infatti, non è stato possibile fare il culto nel tempio, anche per la sua collocazione nel seminterrato dello stabile.
Pochi giorni fa l’orto urbano metodista è risultato il più votato, con 873 preferenze, nel concorso “Premia il tuo verde”, indetto dal Comune di Milano insieme a Clever, azienda specializzata nella creazione e manutenzione di pareti e tetti verdi. Si poteva votare sul sito premiailtuoverde.it fino al 14 aprile, e dei diciotto candidati il progetto di via Porro Lambertenghi è risultato il più apprezzato, complice anche il passaparola effettuato tra le chiese.
Come raccontava Giulietta Mazzotta, responsabile dell’orto e tra le prime animatrici dell’iniziativa, (qui l’intervista integrale su Radio Beckwith evangelica), «avuta notizia dalle comunicazioni (chat e newsletter) del Comune, mi sono informata sui requisiti necessari per partecipare, che erano molto semplici: così ci siamo candidati», anche nella speranza di ottenere il premio economico finalizzato alla manutenzione dell’orto stesso, di cui (notava Mazzotta) c’è sempre bisogno.
Le speranze non sono andate deluse e questo spazio, curato e condiviso dai membri della comunità, da simpatizzanti, dai ragazzi della scuola di italiano che utilizza i locali della chiesa metodista, seguiti dalla Diaconia valdese, nonché dagli abitanti del palazzo, potrà avere risorse per migliorare sempre di più il proprio servizio anche “ecologico” nel quartiere.
La presenza dell’orto infatti rallenta il deflusso dell’acqua piovana verso la rete fognaria, trattenendo una risorsa preziosa che poi viene distribuita con un sistema di irrigazione automatico “goccia a goccia”, e i bancali in legno costituiscono la struttura sia per camminare sia per contenere le piante e i fiori, che vengono rinnovati a seconda delle stagioni. Vengono privilegiate piante locali, erbe aromatiche, spiegava Mazzotta, «e con un po’ di difficoltà stiamo facendo dei tentativi anche con orzo e frumento».
Inoltre, questo “orto sul tetto” fa parte della rete di chiese evangeliche che hanno aderito al progetto dei “corridoi ecologici per insetti impollinatori” promosso dalla Commissione Globalizzazione e Ambiente della Fcei. Vengono quindi scelte piante che attraggono api, farfalle e piccoli uccelli, a cui possono fornire nutrimento e rifugio all’interno di un contesto urbano di solito poco adatto a loro.
Articolo da Riforma.it