Non c’è giustizia di genere senza giustizia razziale

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Chiude oggi a Parigi il raduno globale per l’uguaglianza di genere convocato da UN Women. Chiese di tutto il mondo, fra cui quelle riformate, chiedono maggiore impegno e ribadiscono il loro ruolo per la giustizia

Il Generation Equality Forum, raduno globale per l’uguaglianza di genere convocato da “United Nations Women” e co-ospitato dai governi di Messico e Francia, è iniziato a Città del Messico a marzo e si chiude oggi a Parigi.

Il Forum include il lancio di una serie di azioni concrete, ambiziose e trasformative per ottenere progressi immediati e irreversibili verso l’uguaglianza di genere.

Una coalizione di oltre 30 organizzazioni religiose ha inviato al Forum un comunicato, chiedendo il coinvolgimento attivo degli organismi religiosi per la giustizia di genere.

Fra esse, la Comunione mondiale di chiese riformate (Cmcr-Wcrc). Il Consiglio ecumenico delle chiese (Cec). La Federazione luterana mondiale (Flm-Lwf). L’Esercito della Salvezza. La Comunione anglicana. L’Associazione mondiale per la comunicazione cristiana (Wacc). Inoltre, organismi ebraici, musulmani, buddisti e organizzazioni religiose umanitarie.

Il documento

«Nel 1995, 189 paesi hanno adottato la Dichiarazione e il programma d’azione di Pechino. Un’ambiziosa tabella di marcia per l’uguaglianza di genere – si legge nel documento –. Negli ultimi 26 anni, diversi soggetti religiosi hanno lavorato a livello locale e globale per trasformare le normative. Attuare programmi. Riformare leggi ingiuste. E promuovere la giustizia di genere».

Il comunicato definisce gli organismi religiosi come «alleati» nel percorso verso la giustizia di genere. Esso illustra l’impegno continuo delle chiese nella protezione e promozione dei diritti umani. Parla anche del ruolo strategico contro la violenza basata sul genere. Ruolo operato nelle comunità, sia per quanto riguarda la prevenzione, sia per la trasformazione culturale, del linguaggio, e per il sostegno alle persone che hanno subito ingiustizie di genere.

Inoltre, il comunicato sottolinea il ruolo cruciale della giustizia economica, dell’educazione sessuale e della tutela e autonomia del corpo. E, ancora, della giustizia climatica, con le diverse ripercussioni delle ingiustizie ambientali e sociali, dal punto di vista di genere.

Quindi, il documento sottolinea l’ondata crescente di razzismo e dei discorsi di odio, anche a causa dell’utilizzo violento delle tecnologie.

Tutti questi temi richiamano fortemente al bisogno di una leadership femminile e femminista, sostenuta dalle e nelle comunità di fede. Lo scopo è quello di definire azioni umanitarie, di pace e sicurezza, in cooperazione con tutti gli organismi.

Le chiese firmatarie chiedono non solo di essere parti in causa per la giustizia, ma anche di aumentare i fondi e le risorse a tutti i livelli per raggiungere gli obiettivi della giustizia di genere in tutte le sfere della società. Nella consapevolezza che questo ha degli impatti nella vita di tutti.

Infine, il richiamo a combattere il razzismo sistemico: «Non c’è giustizia di genere senza giustizia razziale».


Il Forum che si chiude oggi è convocato L’Entità delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne (United Nations Entity for Gender Equality and the Empowerment of Women – UN Women). Si tratta dell’ente delle Nazioni Unite per la giustizia di genere e la partecipazione pubblica e politica delle donne.

Phumzile Mlambo Ngcuka, direzione esecutiva di UN Women, alla marcia contro il razzismo e la violenza, Brasilia 2015. Foto: UN Women/Bruno Spada tratta da forum.generationequality.org
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