La Chiesa di Scozia chiede a tutte le parti di rinnovare gli sforzi di pacificazione e prepararsi a offrire aiuti umanitari alla popolazione di quel paese. Il Consiglio ecumenico delle chiese fa un appello affinchè il dialogo torni subito ad essere la strada da seguire per risolvere il conflitto e le tensioni in Ucraina.
Stop alla guerra, subito. Lo ha chiesto poco fa la Chiesa di Scozia, in questo comunicato, nel quale si “unisce anche alla Comunione mondiale delle Chiese riformate, alla Federazione mondiale luterana, alla Conferenza delle Chiese europee e al Consiglio ecumenico delle Chiese per lavorare insieme per sostenere collettivamente le chiese e il popolo ucraino nella ricerca di una soluzione pacifica”.
Lord Wallace, Moderatore dell’Assemblea Generale della Chiesa di Scozia, ha dichiarato:
“Le nostre preghiere sono con il popolo ucraino sotto attacco e teme per la propria vita. Chiediamo al governo del Regno Unito di unirsi ai governi di tutto il mondo e di persuadere insieme tutte le parti ad accettare un cessate il fuoco e tornare immediatamente al tavolo dei negoziati. Allo stesso tempo chiediamo al governo del Regno Unito di preparare una generosa risposta umanitaria per assistere le persone in fuga dalla guerra. Occorre preparare subito un piano per accogliere e reinsediare i rifugiati dal conflitto e per aiutare i paesi vicini a rispondere localmente alla crisi. La pandemia di Covid e l’intensificarsi della crisi climatica ci hanno dimostrato che nessuna catastrofe può essere isolata e ciò che colpisce una regione colpisce tutti noi”.
Anche il Consiglio ecumenico delle Chiese ha denunciato denuncia “ogni uso di micidiali forze armate per risolvere controversie che potrebbero essere risolte attraverso il dialogo”. In una nota firmata dal segretario generale Ioan Sauca, l’organismo ecumenico ha ribadito il “dialogo – basato sui principi del diritto internazionale e sul rispetto dei confini nazionali stabiliti” come “la strada giusta per la risoluzione delle tensioni che riguardano l’Ucraina. Chiediamo la fine immediata delle attuali ostilità armate e la protezione di tutte le vite umane e delle comunità minacciate da questa violenza. Esortiamo tutte le chiese membri e tutte le persone di buona volontà in tutto il mondo a unirsi a noi nella preghiera per la pace per il popolo dell’Ucraina e della regione”.
Anche la Conferenza delle Chiese europee (KEK), la Federazione mondiale luterana (LWF), la Comunione mondiale delle chiese riformate (WCRC) e il Consiglio metodista mondiale (WMC) chiedono preghiere di pace per il popolo dell’Ucraina e della regione.
“Questo è il momento per le chiese in Europa e nel mondo di formare una forte alleanza di solidarietà con le persone che temono l’impatto della guerra in Ucraina. Il momento per riunirsi in preghiera per le persone che hanno il potere di prendere decisioni che salveranno vite e renderanno possibile la pace”, ha affermato il segretario generale della KEK, Jørgen Skov Sørensen.
“Gesù ci chiama ad essere messaggeri di speranza che operano per la pace. Come chiese cristiane, quindi, chiediamo un’immediata attenuazione di questo conflitto, in modo che le vite, i diritti umani e la dignità delle persone in Ucraina siano protetti”, ha affermato la segretaria generale della LWF, pastora Anne Burghardt.
“Poiché le Scritture ci incoraggiano ad allontanarci dal male e a fare il bene, a cercare la pace e a perseguirla (1 Pietro 3:11), consideriamo un tale attacco non provocato come un male e ci sforziamo di fare tutto il possibile per resistervi — mentre si prepara anche ad assistere coloro che ne sono colpiti”, ha affermato il Segretariato generale collegiale del WCRC, composto da Hanns Lessing, Philip Peacock e Phil Tanis.
“Nonostante ciò che sta accadendo in Ucraina, credo ancora che la comunità internazionale possa fare la differenza mentre lavoriamo collettivamente per la pace nella regione”, ha affermato il segretario generale del WMC, il reverendo Ivan Abrahams, Consiglio metodista mondiale del WMC.
Nell’appello alla preghiera per il popolo ucraino e della regione, le quattro organizzazioni cristiane rilevano che l’assalto militare minaccia la vita degli ucraini, così come la pace in tutta Europa e oltre. “La crisi è urgente e richiede l’attenzione e la solidarietà della comunità cristiana globale”.
Da NEV – Notizie Evangeliche