La Chiesa metodista del Myanmar superiore (Mcum) si trova nella zona di Mandalay, seconda città più grande dello Stato e antica capitale del regno, dove ha sede la Chiesa fondata nel 1887 da missionari britannici e diventata indipendente nel 1964. Oggi conta circa 27.000 membri, suddivisi in 184 congregazioni.
La Mcum ha vissuto diversi anni di restrizioni e ostilità (lo stesso si può dire degli altri membri del Consiglio delle chiese del Myanmar), dovendo al tempo stesso affrontare una buona dose di divisioni interne. Attualmente esistono cinque denominazioni metodiste, dopo l’ultima scissione nel 1996. Tutta la Mcum, però, conserva la propria tradizione religiosa di impostazione britannica, mantenendo ancora oggi con la chiesa europea uno stretto rapporto di collaborazione.
In particolare, come riferisce il notiziario World Church Relationship della Chiesa metodista inglese nel numero di marzo, negli ultimi due anni la relazione fra le due realtà ecclesiastiche è stata guidata con successo dalla Missione metodista irlandese (Wmp, già Mms), portando buoni frutti sia in Myanmar sia in Irlanda.
Nel distretto di Tamu, cittadina nello stato Chin al confine ovest con lo stato indiano del Manipur, esiste una percentuale piuttosto alta di cristiani, circa il 45% (ma i dati non sono ufficiali). Qui esistono 14 congregazioni, raggruppate in 5 circuiti, con 8 ministri di culto e circa 4000 fedeli. Sono quindi stati avviati due campi di missione, con un missionario ciascuno. L’attività missionaria comincia in genere con la creazione di un asilo infantile in grado di fornire educazione a tutti. Ora il Sinodo ha deciso di aprire un nuovo campo, il prossimo anno, nel vicino stato del Rakhine, un altro stato del Myanmar, dove sono assai alte le necessità della popolazione e le tensioni.
nel corso degli anni il distretto ha acquistato diversi campi di riso, l’ultimo con il finanziamento della Wmp; i membri delle comunità hanno offerto la forza lavoro, e la vendita del prodotto ha fornito altri fondi per il lavoro della missione. Gran parte delle sue risorse, tuttavia, continua ad arrivare dall’iniziativa degli stessi parrocchiani, che al momento di sedersi a tavola con la famiglia mettono da parte “«un pugno di riso» per la chiesa. Questo piccolo gesto porta una somma notevole, che viene utilizzata per lo sviluppo di altri asili, come avviene ad esempio nel distretto di Letpanchaung (un centinaio di km a sud di Tamu), dove sono presenti anche diverse altre denominazioni (battisti, mormoni, presbiteriani…) oltre a quella metodista. Qui i proventi della vendita del riso sono notevoli, e le scuole dell’infanzia sono un mezzo per raggiungere la popolazione. Ce ne sono attualmente tre, e una è in costruzione: ognuna ha tre insegnanti e 60-100 bambini. Il pastore Van Lal Mal Sawma, che esercita nella zona, ha commentato, come conclude il notiziario metodista: «Una delle cose migliori che avete fatto per noi è il progetto dei campi di riso». Da un pugno di riso può nascere molto…