TRIESTE

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Trieste 4 6 marzo 2023. Incontro con la Chiesa Metodista di Trieste culto comunitario nel locale storico di Scala Dei Giganti

GHANAIAN EASTER CONVENTION A PORDENONE

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GHANAIAN EASTER CONVENTION A PORDENONE

Luca è con il pastore George Grant Ennin ghanese in Italia dal 2002 per un progetto Cevaa e poi rimasto è iscritto nei ruoli dei ministri di culto della Tavola valdese è il.pastore della chiesa metodista di Pordenone

La libertà di vivere nello Spirito di Dio

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Un nuovo comitato nazionale, presieduto dalla pastora metodista Mirella Manocchio, esce dall’ultimo congresso della Federazione delle donne evangeliche in Italia, in cui si è parlato anche di mediazione dei conflitti e cultura della parità

 

Mirella Manocchio è la nuova presidente della Federazione delle donne evangeliche in Italia (Fdei). La pastora metodista, già presidente del Comitato permanente Opcemi (metodista), è stata eletta domenica 26 marzo al termine del XIII congresso nazionale all’Istituto Gould di Firenze.

Oltre a lei, il nuovo comitato nazionale comprende Gabriella Ciampi e Rosalba Forte (battiste), Maria Paola Gonano e Marina Bertin (valdesi), Cristina Trapani (metodista), Lidia La Montanara (avventista), Wally Mabwidi Nlemvo (Esercito della Salvezza), Renate Zwick (luterana), Daniela Lucci (Chiesa riformata del Ticino). Revisore dei conti sono Laura Nitti (metodista) ed Erica Sfredda (valdese), presente all’evento anche come presidente del Segretariato attività ecumeniche (Sae). Un ricordo commosso è stato rivolto alla memoria della consigliera Franca Collavo, scomparsa nel 2022, e a Dora Bognandi, assente per malattia.

Il congresso ha ringraziato il direttivo presieduto dalla pastora battista Gabriela Lio per il prezioso lavoro svolto durante e dopo l’oscuro tempo della pandemia attraverso eventi, campagne, azioni quotidiane svolte nell’ambito delle chiese e nella società per realizzare le linee guida emerse dal XII congresso. Costante è stato il lavoro in rete, sia con i movimenti denominazionali protestanti, sia con altre associazioni. Fiore all’occhiello nella formazione è stato il progetto «Ricominciamo da te», in collaborazione anche con gli Ospedali evangelici di Napoli e Genova, per contrastare la diseguaglianza di genere e, nella comunicazione, il Notiziario Fdei e il dossier dei 16 giorni per l’eliminazione della violenza, per i quali sono state ringraziate Claudia Angeletti e Gianna Urizio.

Il dossier 2021, focalizzato sulla prostituzione e tradotto in tre lingue, ha ottenuto un invito a intervenire durante l’XI Assemblea del Cec (Consiglio ecumenico delle chiese) a un workshop sul contrasto alla tratta e alla prostituzione. Sul tema la Fdei ha promosso con l’Osservatorio interreligioso sulle violenze contro le donne il ciclo online sullo “stupro a pagamento”. All’impegno del Cec per l’eliminazione della violenza contro le donne la Fdei ha aderito adottando i “Giovedì in nero” e sottoscrivendo la «Dichiarazione sulla violenza sessuale e di genere».

Il congresso, avviato dal testo biblico – «Dov’è lo Spirito di Dio lì c’è libertà» (II Cor 3,17) –. è stato un luogo-tempo dove la Ruach ha soffiato favorendo empatia, ascolto, confronto e piacere di stare insieme. «La libertà non è conquistata una volta per sempre – ha detto Lio – ma è sempre da riconquistare ed è lì dove il nostro vivere nello Spirito/Ruach può fare la differenza, pregando per la libertà e agendo nella speranza per una libertà più grande».

Per la pace e la libertà dall’oppressione ha lottato la teologa e pacifista tedesca Dorothee Sölle (1929-2003), al centro dell’incontro pubblico con Alice Bianchi, Fabrizio Bosin e Letizia Tomassone. La mistica di Sölle «invita a una relazione con il mondo che adotti lo sguardo di Dio. Un Dio dell’al di qua che si trasforma e vive attraverso le nostre lotte e il nostro lavoro» ha detto Tomassone. «È una mistica alla portata di tutti, che non si accomoda al presente e dice no alle ingiustizie e alla guerra». In questo spirito il XIII congresso ha votato un appello che chiede con urgenza il perseguimento di una diversa logica di relazione tra i popoli attraverso la mediazione dei conflitti e il rispetto di tutti gli esseri umani.

La tavola rotonda «Io vittima di femminicidio», alla chiesa valdese, con Paola Alberti – madre di Michela Noli, uccisa nel 2016 dall’ex marito –, referenti delle istituzioni e attiviste, ha ribadito la necessità di prevenire la violenza a partire dall’infanzia, decostruire la cultura patriarcale, riconoscere e denunciare i primi segnali di violenza, perché avvertire chi è in pericolo può salvare vite. In tale direzione va la proposta di legge presentata dai genitori di Michela Noli, che la Fdei sosterrà.

Le prospettive per il quadriennio espresse da Mirella Manocchio, che nel culto conclusivo ha richiamato le istanze della Convenzione di Istanbul, sono di «continuare a lavorare sulle discriminazioni e sulla violenza maschile contro le donne in ogni sfumatura; contribuire alla formazione per abbattere stereotipi e coltivare una cultura della parità mettendo in luce le nostre splendide diversità; lavorare sulla multiculturalità, presente anche nelle nostre chiese; impegnarci nella cura del creato, connessa alla giustizia sociale e di genere». Il delegato della Fcei, Luca Longo, ha ribadito l’interesse e il sostegno all’opera e alla promozione della Fdei. Ha assistito ai lavori anche la moderatora Alessandra Trotta, che ha espresso la stima e i ringraziamenti della Tavola valdese.

Nella foto: da sinistra, Wally Mabwidi Nlemvo, Maria Paola Gonano, Mirella Manocchio, Lidia La Montanara, Renate Zwick, Gabriella Ciampi, Rosalba Forte, Marina Bertin, Daniela Lucci. Manca, perché assente, Cristina Trapani

Comunicato su dramma migranti Calabria

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COMUNICATO STAMPA

Pubblichiamo il comunicato stampa del Presidente dell’OPCEMI past. Luca Anziani, a seguito del drammatico naufragio di migranti avvenuto sulle coste della Calabria.

 

Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto?

Così i discepoli di Gesù rispondo alla parola del maestro che dichiara benedetti coloro che lo hanno accolto come straniero. La risposta di Gesù a questa domanda: quando mai… è una dichiarazione di appartenenza, Gesù appartiene allo straniero che cerca rifugio. Così se lo avete fatto a uno di loro, lo avete fatto a me.

Oggi siamo noi a porci la domanda: quando mai? La risposta di Gesù è: avete ragione, voi no, voi non lo avete fatto.

Il nostro mare torna ad essere un mare di morte e le nostre coste non sono terra di salvezza ma sabbia e roccia che ricevono corpi senza vita. L’Europa unita, edificata con la resistenza al nazismo e al fascismo, simboleggiata dal crollo dei cancelli di Auschwitz, oggi perde sempre più credibilità senza essere capace di salvare le vite. Ma le responsabilità sono chiare, non si tratta di un incidente o di una tragedia del caso, si tratta di responsabilità concrete: è stato deciso di non salvare! Ci si nasconde dietro i pronunciamenti di circostanza o dietro una politica estera miope che pensa di poter evitare le partenze della disperazione. In realtà è stata già messa in atto una chiara scelta politica di non salvezza.

Le chiese hanno una responsabilità. Possiamo continuare ad agire per il bene e la giustizia, possiamo continuare, e dobbiamo continuare, a salvare tramite la buona prassi dei corridoi umanitari, dobbiamo continuare a confidare in Dio ed oggi dobbiamo fare un passo in più, si tratta di unire tutti gli sforzi delle chiese europee per una precisa azione politica dentro i propri paesi e presso la Comunità Europea per garantire vie legali e sicure di accesso, sostegno alle ong che in mare salvano centinaia di persone, cooperazione tra i paesi del Mediterraneo con lo scopo non di bloccare le partenze o di fermare i migranti in veri e propri campi di detenzione, ma di garantire un sistema solidale di sviluppo, accoglienza e soccorso. Le chiese metodiste in Europa e insieme ai fratelli e alle sorelle delle chiese della FCEI vogliono impegnarsi per questo scopo.

Tutti i credenti sono davanti alla Parola di Gesù che chiama all’imperativo dell’accoglienza dello straniero ed oggi questo imperativo è categorico: siamo responsabili del tempo nel quale il Signore ci chiama a vivere e a testimoniare.

Un giorno verrà il momento del bilancio e non sarà possibile rispondere: quando mai?


And when was it that we saw you a stranger and welcomed you? (1)

This is how Jesus’ disciples respond to the word of the teacher who declares blessed those who have welcomed him as a stranger. Jesus answer to this question: ‘When was it…’ is a declaration of belonging, Jesus belongs to the stranger who seeks refuge. So if you did it to one of them, you did it to me.

Today we are the ones asking the question: when was it? Jesus' answer is: you are right, you have
not.

Our sea is once again a sea of death, and our shores are not a land of salvation but rather sand and rock receiving lifeless bodies. A unified Europe, built through resistance to Nazism and fascism, symbolised by the collapse of the gates of Auschwitz, today loses more and more credibility by not being able to save lives. But the responsibilities are clear, this is not an accident or a tragedy of chance, these are concrete responsibilities: It was decided not to save! We hide behind circumstantial statements or behind a short-sighted foreign policy that thinks it can prevent desperate departures. In reality, there has already been a clear political choice not to save.

The churches have a responsibility. We can keep acting for good and justice, we can continue, and we must continue, to save through the good practice of humanitarian corridors, we must continue to trust in God and today we must go one step further, it is to unite all the efforts of the European churches for a precise political action within their own countries and at the European Community to guarantee legal and safe ways of access, support to the NGOs that rescue hundreds of people at sea, cooperation between the Mediterranean countries with the aim not of blocking departures or detaining migrants in actual refugee camps, but of guaranteeing a solidarity-based system of development, hospitality and rescue. The Methodist churches in Europe and together with the brothers and sisters of the churches of the FCEI want to commit themselves to this goal.

All believers stand before the Word of Jesus that calls for the imperative of welcoming the stranger, and today this imperative is categorical: we are responsible for the time in which the Lord calls us to live and bear witness. One day the time of reckoning will come and it will not be possible to answer: when will it be?

1 Matthew 25:38 – New Revised Standard Version Bible