Premio di Laurea 2021 e 2022 promosso dall’Azione dei Cristiani per l’abolizione della tortura (ACAT). Online il nuovo bando
Intanto, la Commissione giudicatrice sta lavorando all’esame delle tesi inviate per il Premio di quest’anno. I vincitori verranno personalmente informati tramite comunicazione e il Premio verrà assegnato nel corso di una cerimonia pubblica che avrà luogo nel mese di dicembre.
Questa edizione è per tesi di laurea discusse nell’anno accademico 2019-20 e 2020-21, (i termini per la partecipazione sono, rispettivamente, entro il 30 giugno del 2021 oppure il 30 giugno 2022), su uno dei seguenti temi:
• “La tortura ed i trattamenti crudeli, inumani o degradanti contro gli esseri umani nel mondo contemporaneo e/o la pena capitale: cause, impatti, implicazioni, diritto, prevenzione, recupero, strumenti e strategie per l’abolizione”.
• “La migrazione nella Unione Europea, le continue violazioni dei diritti umani e le gravi sofferenze ad essa connesse: cause, impatti, diritto, prevenzione, accoglienza, integrazione, strumenti e strategie per un futuro più umano dei profughi e dei migranti”.
I due premi hanno una dotazione di 3.500 euro ciascuno
Realizzato con il contributo dell’Otto per mille delle Chiese Valdesi e Metodiste, il premio (nato nel 2008) ha avuto una diffusione notevole negli ultimi anni. Nel 2019 sono state ben trentuno le tesi partecipanti al premio. Sostengono il progetto anche il Movimento rinascita cristiana (Roma), la Facoltà valdese di teologia (Roma), Medici contro la tortura (Roma), Università LUMSA (Roma, Palermo, Taranto, Gubbio) e FIACAT – Federazione Internazionale delle ACAT (Parigi).
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L’ACAT è un’associazione cristiana ecumenica che agisce contro la tortura e la pena di morte, impegnandosi al fianco di tutti coloro che hanno gli stessi obiettivi e promuovono i Diritti Umani. Fondato formalmente nella primavera del 1987 grazie al contributo della chiesa valdese di Roma e del movimento “Rinascita Cristiana”, il ramo italiano dell’Azione dei cristiani per l’abolizione della tortura si deve all’ispirazione del pastore valdese Tullio Vinay, tra i primi in Europa a denunciare le violenze subite dai prigionieri politici in Vietnam. Sin dal principio l’ACAT scelse di operare su basi ecumeniche, mettendo insieme protestanti, cattolici, ortodossi e altre confessioni cristiane disposte a pregare e ad agire insieme. Tra le ultime battaglie della storia dell’associazione, spicca quella contro la pena di morte.